top of page

La lunga lotta dei Filippini contro l'imperialismo.

(presentazione e traduzione di Luciano Seller)

Questo è l'intervento di Luis G. Jalandoni, capo negoziatore per le trattative di pace, alla conferenza sui diritti umani nelle Filippine, tenutasi a Davao nel luglio 2016. Allora il Processo di pace sembrava possibile.

Riprendiamo questo articolo perché racconta la lunga lotta dei Filippini contro l'imperialismo. Parla anche delle speranze che aveva fatto nascere l'elezione di Rodrigo Duterte.

Luis Jalandoni ha avuto una vita romanzesca ed esemplare. Nato da una ricca famiglia di possidenti filippini si fece sacerdote per stare dalla parte dei poveri. Poi scelse il partito comunista, lasciò il sacerdozio e sposò una ex suora. Ora lui e sua moglie fanno parte del gruppo dirigente del partito, esiliato in Olanda.

Su personaggi ormai leggendari come Luis Jalandoni, José Maria Sison, presidente del partito, Fidel Agcaoili ed altri un giovane gruppo di cineasti filippini sta progettando un film, "Moving the Mountains", per conservarne la memoria. Come tanti Filippini non hanno soldi ed ora cercano di raccogliere i fondi,

Per contribuire rivolgersi al sito

https://www.indiegogo.com/projects/moving-the-mountains-the-philippine-revolution#/

Desidero congratularmi e salutare gli organizzatori di questa conferenza sui diritti delle Filippine: la Coalizione Internazionale per i diritti umani nelle Filippine (ICHRP), Karapatan (Alleanza per l'avanzamento dei diritti del popolo), la voce per i diritti umani e per la pace (EcuVoice) e iniziative per la pace a Mindanao (InPeace).

Il popolo filippino, come gli altri popoli in lotta, ha una lunga storia di resistenza contro gli oppressori e sfruttatori stranieri e nazionali. I filippini fecero più di 200 rivolte durante più di tre secoli di dominio coloniale spagnolo. La rivolta di Dagohoy nell'isola di Bohol, durò 85 anni dal 1744 al 1829.

Queste numerose rivolte sono alla base della potente tradizione rivoluzionaria del popolo filippino. Le forze rivoluzionarie filippine hanno lanciato una lotta armata per l'indipendenza contro la Spagna nel 1896. Nel 1898 avevano sconfitto le forze coloniali spagnole in tutto il paese. Hanno proclamato la Repubblica delle Filippine nel mese di Giugno 1898, la prima repubblica in Asia. Le truppe rimanenti della Spagna sono state circondate dalle forze rivoluzionarie filippine a Intramuros a Manila.

Gli Stati Uniti, tuttavia, dopo essere entrati in guerra contro la Spagna nel 1898 per impadronirsi delle sue colonie, decisero di invadere le Filippine. Gli Stati Uniti hanno firmato il Trattato di Parigi il 10 Dic 1898 in cui la Spagna cedette le Filippine agli Stati Uniti per un importo di 20 milioni di US $. Le Forze Usa erano arrivate ​​a Manila fingendo di proteggere le forze filippine ma poi il presidente degli USA McKinley dichiarò l'annessione agli Stati Uniti di tutte le Filippine.

Iniziò la guerra di aggressione contro il popolo filippino. Di fronte a una eroica resistenza a livello nazionale, le truppe degli Stati Uniti, che inizialmente erano formate da 40.000 uomini, raggiunsero 126.000 uomini, e perpetrarono tutti i possibili crimini di guerra, come poi fecero in Vietnam: esecuzioni extragiudiziali, "cura dell'acqua", altre forme di tortura e massacri diffusi.

Il primo e più grave crimine di guerra commesso dall'imperialismo USA contro il popolo filippino è stata la guerra di aggressione dal 1899 fino al 1913. Il risultato è stato la perdita di 1,5 milioni di filippini, su una popolazione totale di sette milioni.

Per quanto riguarda il popolo Moro, una minoranza etnica delle Filippine di religione mussulmana, nell'isola di Mindanao, gli Stati Uniti prima finsero di riconoscere il diritto del popolo Moro all'autodeterminazione ma poi occuparono il suo territorio. Quando il popolo Moro si oppose alla dominazione USA le truppe statunitensi effettuarono massacri su larga scala. Il massacro Bud Dajo del 1906 è stato vigorosamente denunciato da Mark Twain. Fino a ottocento uomini, donne e bambini Moro furono massacrati senza pietà.

Negli anni 1920 e 1930, le rivolte dei movimenti Sakdalista e Colorum contro il governo degli Stati Uniti sono state violentemente represse, causando decine di morti.

Nel 1942, in fuga dagli invasori giapponesi, le forze Usa hanno lasciato le Filippine. Al loro ritorno, nel 1945, hanno effettuato bombardamenti diffusi su Manila per garantire la sicurezza delle truppe americane che stavano per entrare in città. Manila è diventata la seconda città più distrutta nella seconda guerra mondiale, dopo Dresda in Germania. L'esercito del popolo, organizzato dal Partito Comunista delle Filippine, aveva ottenuto limitati successi contro il dominio giapponese, ma quando le forze statunitensi ritornarono nel 1945, esso fu sottoposto a massacri da parte delle truppe americane.

Dopo aver concesso l'indipendenza nominale nel 1946, gli Stati Uniti hanno mantenuto il controllo dell'economia, della politica, della cultura e e della struttura militare delle Filippine. Hanno costruito basi militari in vaste aree del paese, utilizzando queste come piattaforme di lancio di aggressioni contro il Vietnam e altri paesi.

Continuando la lotta dei lavoratori sotto il Partito Comunista delle Filippine (CPP) del 1930, i giovani rivoluzionari proletari il 26 dicembre 1968 ricostituirono il CPP che si rifà al marxismo, al leninismo e al pensiero di Mao Tse-tung. Tre mesi dopo, il 29 Marzo 1969, il ricostituito CPP diede vita al Nuovo Esercito del Popolo (NPA).

Finora, le forze rivoluzionarie guidate dal CPP hanno costruito organi di potere di massa in 71 province su un totale 81. Il governo democratico del popolo svolge programmi per la riforma agraria, la salute, l'educazione rivoluzionaria, l'alfabetizzazione, la cultura, la giustizia rivoluzionaria e l' auto-difesa.

Forte opposizione all'imperialismo degli Stati Uniti è anche svolta dal movimento rivoluzionario di massa nelle campagne e nelle aree urbane. Questo va di pari passo con la lotta armata nella guerra popolare. Così si è ottenuto il rovesciamento del dittatore odiato Ferdinando Marcos nel 1986 e del regime corrotto di Estrada nel 2001.

Lotte diffuse contro l'imperialismo da parte di contadini, lavoratori, donne, giovani, popolazioni indigene e altri settori sono continuate e sono cresciute. La legge mineraria del 1995, l'accordo Visiting Forces tra il Governo delle Filippine e gli Stati Uniti nel 1999, e l’accordo di cooperazione per la la Difesa (EDCA) con gli Stati Uniti del 2014 sono stati condannati e combattuti.

Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) nel 1980, ispirandosi alla Dichiarazione di Algeri del 1976, ha dichiarato il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDFP) legittimo rappresentante del popolo filippino e ha denunciato l'imperialismo degli Stati Uniti e la dittatura di Marcos per i crimini contro il popolo filippino.

Una successiva riunione del Tribunale Permante dei Popoli nelle Filippine nel 2007 ha dichiarato che l'imperialismo degli Stati Uniti e il regime Arroyo sono colpevoli di crimini contro il popolo filippino.

Due risoluzioni del Parlamento europeo nel 1997 e nel 1999 hanno sostenuto i negoziati di pace fra il NDFP e il governo di Manila.

Il movimento rivoluzionario cerca la solidarietà internazionale e allo stesso modo offre la sua solidarietà ad altri popoli in lotta per la liberazione nazionale e sociale, e contribuisce alla costruzione di un potente movimento antimperialista e socialista in tutto il mondo.

PROSPETTIVE dei negoziati di pace con il governo Duterte

Si chiede al Presidente Duterte l'immediato rilascio di tutti i 21 consulenti protetti da un salvacondotto per consentire loro di partecipare ai negoziati di pace.

Si chiede anche l'immediato rilascio dei prigionieri malati, anziani, troppo a lungo detenuti e le donne.

Il resto degli oltre 500 prigionieri politici deve essere rilasciato attraverso una amnistia Generale proclamata dal presidente Duterte, con il concorso della maggioranza delle due Camere del Congresso.

Le speranze di successo per i negoziati di pace sono aumentate con l'offerta del Presidente Duterte al Partito Comunista Filippino e al Fronte Nazionale Democratico delle Filippine di quattro posti nel suo governo, vale a dire, Dipartimento della riforma agraria, Dipartimento of Social Welfare e dello Sviluppo, Dipartimento del Lavoro e occupazione e Dipartimento dell'Ambiente e risorse naturali.

Finora, il leader contadino veterano, Rafael Mariano, è stato nominato Segretario della Riforma Agraria e il leader attivista e accademico, Judy Taguiwalo è stato nominato Segretario per il benessere sociale e lo

sviluppo. Sottosegretario del Lavoro è stato nominato il leader operaio Joel Maglunsod e l'attivista, Liza Maza, è stata nominata capo della Commissione nazionale contro la povertà.

Noi negoziatori del Fronte Nazionale Democratico delle filippine abbiamouna posizione di ottimismo vigile, il che significa che siamo aperti a sviluppare l'alleanza e cooperazione con il governo Duterte, tenendo in considerazione che egli ha annunciato un programma economico che favorisce le politiche neoliberiste cui ci opponiamo. Notiamo che ha intorno a sé molte grandi imprese e militari che non sarebbero d'accordo con le riforme socio-economiche per una vera riforma agraria e l'industrializzazione nazionale, che noi sosteniamo. Vediamo anche che gli Stati Uniti e questi funzionari e il personale militare saranno contro la nostra richiesta di abrogazione dei trattati ineguali come l'accordo Visiting Forces (VFA) riguardante la situazione dei militari americani nelle Filippine, che non rispondono alla giustizia delle Filippine dei reati commessi, e l’accordo EDCA sulla presenza di basi americane nelle Filippine. Vediamo che il rafforzamento delle nostre organizzazioni di massa è di vitale importanza per garantire che abbiamo la forza di massa necessaria in un'alleanza con il governo Duterte per raggiungere l'unità nazionale e una pace giusta. La pace giusta deve essere basata sull'affrontare adeguatamente le cause alla radice del conflitto armato. E, naturalmente, non ci può essere alcuna illusione sulla possibilità che NPA (il Nuovo Esercito del Popolo) rinunci ai suoi uomini armati. NPA e le altre forze rivoluzionarie devono rafforzare costantemente se stessi e rimanere vigili. In termini di accelerazione dei negoziati di pace, vediamo che forgiare un accordo di riforme sociali ed economiche sarà una grande sfida. Così pure, occorrerà forgiare un accordo sulle riforme politiche. Noi intendiamo anche trattare sulle necessarie riforme sociali, economiche e costituzionali.

Il governo reale norvegese sta dando a tutto campo supporto per lo svolgimento della ripresa dei negoziati di pace e altre necessità.

Ancora una volta vediamo la situazione attuale come una immensa sfida e opportunità. Vediamo la necessità di fare in modo di rafforzare le nostre organizzazioni di massa nelle campagne e nelle aree urbane, di rafforzare l'esercito delnostro popolo, e di mantenere sempre la nostra vigilanza, mentre coraggiosamente cogliamo le opportunità per far avanzare la lotta del popolo per una pace giusta e duratura, per la liberazionesociale e nazionale.


RECENT POST
  • Google+ Social Icon
  • Twitter Social Icon
  • LinkedIn Social Icon
  • Facebook Social Icon
bottom of page