MILITARIZZAZIONE ISTITUZIONALE NELLA SOCIETA’ FILIPPINA. Institutionalized Military in the Philippin
MILITARIZZAZIONE ISTITUZIONALE NELLA SOCIETA’ FILIPPINA
di Belarmino Dabalos Saguing
(traduzione di Laura Brustia)
L’attuale ruolo delle Forze Armate Filippine (AFP) come istituzione o più correttamente come
strumento per il controllo governativo della società filippina fu concepito da Marcos come
un forzuto segmento del corpo che soggioga l’intero corpo con la sua forza brutale.
In questo modo, il capo dello stato può esercitare il totale dominio di tutta la struttura sociale
della nazione.
Sebbene le Filippine non fossero una potenza militare nella regione durante gli anni di Marcos,
non erano certamente i più deboli tanto che le Forze Armate asserivano che “erano i militari
più armati in Asia”. In quell’epoca Marcos faceva cospicui investimenti nel potenziamento
delle Forze Armate.
Il giornalista ed editorialista del Manila Times, Rigoberto Tiglao, scriveva in “Radici della
Dittatura e Rivoluzione del potere del popolo” che Marcos “istituzionalizzò l’esercito come
luogo di potere nella società filippina”.
Più importante dell’aumento del personale, denaro ed equipaggiamenti era l’utilizzo di questa
rafforzata militarizzazione.
Questa epoca viene definita da Tiglao “una delle epoche più sanguinarie della storia filippina”.
Egli sottolinea l’utilizzo di “hamletting” che consiste nel bonificare un’area dalla presunta pre-
senza di ribelli e mantenere là una presenza militare per tenerli fuori mediante torture ed ucci-
sioni sommarie.
Una commissione creata per esaminare le richieste di risarcimento di vittime di violazione di
diritti umani sotto il regime Marcos è ancora in corso per circa 75.000 vittime.
E’ pur vero che la militarizzazione nelle province era costituita da unità paramilitari reclutate
fra i membri più brutali delle comunità.
“Rapimenti, esecuzioni sommarie e torture di presunti ribelli era la normalità dove operavano
questi gruppi”.
La più importante arma dell’arsenale di Marcos era l’appoggio degli USA che avevano basi
militari a Clark e Subic fino al 1982.
AFP afferma quanto sopra nel suo sito dove dice che la sua forza durante la Guerra Fredda era
dovuta alla stretta cooperazione con gli Stati Uniti nel combattere la minaccia comunista.
Tan, nel 2004, diceva “le Filippine potevano eludere il problema della difesa esterna grazie
all’alleanza per la sicurezza con gli Stati Uniti. Gli enormi mezzi delle basi USA nella baia
di Subic e la base aerea Clark erano una solida garanzia per la sicurezza esterna delle
Filippine ed anche un efficace deterrente alle minacce esterne”
Durante la Guerra Fredda gli avamposti filippini furono le maggiori aree di sosta per le
forze terrestri, navali ed aeree durante la guerra in Vietnam.
“Al culmine dei dispiegamenti USA degli anni 80 vi erano tra i 30 ed i 50 mila militari e 12 mila
civili del Dipartimento della Difesa di stanza nelle Filippine” Così scrivevano del 2016 gli esperti
del Council on Foreign Relations.
Il sostegno militare alle Filippine andò da 2 milioni nel 1970/72 a 8 milioni nel 1973/75.
“Ci fu un aumento del 100% ammontante a 3 milioni in confronto al livello dell’anno precedente di 5 milioni”
Quel sostegno includeva l’acquisizione a credito di armamenti testati durante la guerra vietnamita
dai blindati M16 agli M113, elicotteri ed aerei di trasporto truppe.
Un supposto cablogramma del Dipartimento di Stato del 1978 asserisce che gli impiegati governativi USA stilarono un rapporto sui diritti umani nelle Filippine che potevano essere
“un punto particolarmente sensibile e critico nelle trattative per le basi”
Il cablo riportato da Wikileaks asseriva che un ufficio USA a Manila “usava un pettine con
denti fitti per togliere o alterare frasi che potevano causare emozioni ingiustificate da parte
di leaders, mezzi di informazione e di pubblico” Tra questi frasi con riferimenti alla manipola-
zione del potere da parte di Marcos.
Infatti, Marcos sollevò la questione delle basi nell’ultimo periodo della sua amministrazione
(il 17 Febbraio 1986) quando gli USA dissero di voler riconsiderare il loro sostegno alle
Filippine a causa di votazioni inquinate-
Aurora de Dios scrisse in “Dittatura e Rivoluzione” che gli USA avrebbero sostenuto Marcos
fino a quando egli avrebbe persistito nella politica di indomabile contro-insurrezione perenne-
mente supportata da un considerevole budget di spesa AFP.
Guardando al passato, si realizza che l’AFP non era strutturato per la difesa da aggressioni
esterne. Noi avevamo la presenza USA che si prendeva carico della difesa nazionale.
Ma perché si è continuato così fino ad oggi?
Non bisogna dimenticare che gli ufficiali junior AFP ai tempi di Marcos ora sono ufficiali
Senior. Essi furono addestrati, motivati e condizionati nel considerarsi al di sopra della
società civile e di andare contro il popolo che si ribella alla repressione di stato.
Le Filippine di fatto sono ancora governate da pochi capitalisti e monopolisti stranieri.
L’AFP aveva ed ha la missione di proteggere il ricco che controlla la socio-economia
delle Filippine. Chiunque si erga contro questi interessi è nemico dello Stato.
L’attuale politica contro-insurrezionale della AFP è identica a quella dei passati regimi.
Enorme.
Chi è considerato nemico dello stato ?
- Ogni individuo o gruppo di individui che si oppone o critica le politiche governative è considerato nemico dello stato.
- Indigeni: perché si oppongono all’appropriazione dei loro territori ancestrali da parte di
grandi corporazioni minerarie, ad operazioni di carotaggio su larga scala ed a grandi
piantagioni di prodotti da esportare.
- Contadini per la loro opposizione all’occupazione di grandi tratti di fattorie da parte di
ricchi proprietari
- Lavoratori ed i loro sindacati per la loro opposizione a politiche di lavoro oppressive e
padronali.
- Organizzazioni progressiste che assistono e sostengono classi sociali oppresse
- I comunisti: per la loro lotta rivoluzionaria in sostegno a contadini e lavoratori
AFP utilizza gli stessi metodi del regime totalitario di Marcos. Il movimento rivoluzionario
Comunista continua da quasi mezzo secolo a combattere tutti i 3 regimi successivi a Marcos
perché non hanno cambiato politica, e non hanno fatto niente per migliorare la vita del
popolo. Hanno l’implementazione di riforme socio-economiche a favore del popolo.
Dialoghi di pace del passato sono falliti perché il governo rifiutava di fare le riforme necessarie.
Per il governo “pace” significa la incondizionata deposizione delle armi da parte dei rivoluzionari
e ci sono segnali del prevalere dei falchi per cui è possibile che anche questa volta i negoziati
falliscano.
L’insistenza del National Democratin Front of Philippines NDFP per discussioni su un Accordo Globale su riforme socio-economiche prova che i comunisti vogliono innalzare il tenore di vita del popolo e vogliono mantenerlo tale.
- testo originale in inglese
Institutionalized Military in the Philippine Society
Di Belarmino Dabalos Saguing
The present role of the Armed Forces of the Philippines (AFP) as an institution, or more correctly, a tool to keep the Philippine civil society under control by the government began markedly under President Marcos. The Philippine military was developed by Marcos like a strong segment of the body that can harm the whole body by its brute strength.
That way, the head of state can exert a complete dominance over the whole social structure of the nation.
The Philippines was not a regional military power during the Marcos years but neither was it the weakest, with the Armed Forces of the Philippines saying it "was one of the most well-equipped militaries in Asia" at that time. however, that Marcos significantly invested in making the military more powerful.
Journalist and Manila Times columnist Rigoberto Tiglao wrote in "Dictatorship and Revolution: Roots of People's Power" that Marcos "institutionalized the military as a locus of power in Philippine society."
Tiglao writes that eighteen of 22 generals in the Philippine Constabulary were from the Ilocos region and its Metropolitan Command was heavily "Ilocanized".
More significant than the increase in personnel, money and equipment is what the strengthened military was used for: What Tiglao calls "one of the bloodiest eras in Philippine history." He notes the use of hamletting—clearing an area of an alleged rebel presence and maintaining a military presence to keep them out—torture, and summary killings.
A board created to process the reparation claims of human rights victims under the Marcos administration is still going through the applications of around 75,000 victims.
It did not help that militarization in the provinces was done through paramilitary units with members recruited from among local toughs.
"Rape, summary executions, salvaging and torture of suspected rebels were common occurrences where these groups operated," Tiglao added.
The biggest weapon in Marcos' arsenal, however, was backing from the US, which had military bases in Clark and Subic until 1992.
The AFP acknowledges this on its website, saying its strength during the Cold War "was because of a tight diplomatic-relationship with the United States in battling the threat of Communism."
Tan, in 2004, said "the Philippines was able to circumvent the problem of external defense through the security alliance with the United States. The huge US basing facilities at Subic Bay and Clark Air Base provided a solid guarantee to Philippine external security and also an effective deterrent against any external threat."
"Throughout the Cold War, Philippine outposts were major staging areas for land, sea, and air forces during the Vietnam War. At the height of US deployment in the 1980s, there were between thirteen and fifteen thousand military personnel and twelve thousand Department of Defense civilians based in the Philippines," US-based policy think tank Council on Foreign Relations wrote in 2016.
US military aid to the Philippines increased from .2 million between 1970 and 1972 to .8 million between 1973 and 1975. Tiglao noted that in 1973, "there was a 100-percent increase amounting to .3 million compared to the previous year's level of .5 million."
That aid included the acquisition on credit of Vietnam War-tested military equipment from M16s to M-113 armored personnel carriers, helicopters and transport planes.
An allegedly leaked State Department cable from 1978 suggests that US government employees edited a human rights report on the Philippines because it might come out "at a particularly sensitive or critical point in base negotiations."
The cable, posted by WikiLeaks, said that a US office in Manila "used a fine-tooth comb to remove/alter phrases which would likely be jumped upon by leadership, media or public as unduly emotional." Among those phrases was a reference to a monopoly of power by Marcos.
In fact, Marcos raised the bases issue as late into his administration as Feb. 17, 1986, when the US said it might reconsider aid to the Philippines over concerns that the elections had been tainted.
The same report noted that Marcos "often uses the bases as pawns when attempting to gain leverage in disputes with the United States, though he never has threatened to shut them down."
Aurora de Dios wrote in "Dictatorship and Revolution" that the US had been content to support Marcos "as long as he persisted in an indomitable counterinsurgency policy perennially backed by a burgeoning counterpart AFP budget."
Looking back to the past, one may realize that the AFP was not structured to be the main defense line of the country against foreign aggressors. We have had the US military presence to take care of the national defense.
But why did it continue to be so up to the present days?
Let us not forget that the junior officers of the AFP during Marcos’ years are the senior officers of the present AFP. They were trained, motivated and conditioned to be above the civil society. To go against the people who went up in rebellion against the state repressions.
Philippines is still governed by the minions of foreign capitalist monopolists. The AFP was and still is conditioned to protect the rich who control the Philippine socio-economic. Any and all who stand against these interests are the enemy of the state.
The present counterinsurgency policy of the AFP is very much identical with the past regimes. The same programs and targets the same people making it appear as just continuance of the past policies.
Who are considered as enemies of the state?
Any individuals or groups or individuals who oppose or critical of the government policies are considered as enemies of the state.
[if !supportLists]o [endif]Indigenous people, because they oppose the appropriation of their ancestral lands in favor of large scale mining corporations, large scale logging operations and large plantation of export products.
[if !supportLists]o [endif]Peasants for their oppositions to the occupation of large tracts of farmlands by the wealthy landlords.
[if !supportLists]o [endif]The workers and their unions for their opposition to oppressive or exdploitative labor policies.
[if !supportLists]o [endif] The progressive organizations who assist and support the oppressed classe.
[if !supportLists]o [endif]The communists for their revolutionary war in support of the peasqants and wokers.
The AFP implements the same methods used by the AFP during the Marcos totalitarian regime. The communist revolutionary movement has continued for almost half a century because all the3 succeeding regimes after Marcos has not changed their socio-economic stance. They have not made a move to improve the lot of the people. Refused to implement socio-economic and political reforms in favor of the people.
Peace talks has been done in the past but failed because of the refusal of the government to make the necessary reforms. For the government, peace means the laying down of arms by the revolutionaries and there are indications that if the war hawks prevail, the same is likely to happen in this rounds of peace negotiations. The insistence of the NDFP for the discussions of the Comprehensive Agreement on Socio-economic Reforms proves that the Communists aims to uplift the lives of the people and must be maintained .