Medici obiettori e il problema dell’aborto. Objecting Medicos and the Problem of Abortion
Da sempre l’aborto è considerato una questione che riguarda esclusivamente la donna. Da sempre la donna è stata lasciata sola a deciderlo e sola ad affrontarlo, ne ha pagato le conseguenze, spesso con la morte, è stata accusata e condannata come artefice di un delitto. Da sempre, purtroppo, gli uomini si sono sentiti liberi da ogni responsabilità, come se non avessero preso parte anch’essi al concepimento, e hanno giudicato e condannato senza ascoltare le donne.
L’aborto è sempre un dramma e, contrariamente alle accuse stupide e superficiali dei benpensanti, nessuna donna lo fa a cuor leggero.
La legge 194, voluta fortemente dal movimento delle donne, è stata la prima forma di aiuto per un dramma sociale e nello stesso tempo una garanzia per la salute femminile. Inoltre, dato che viene applicata nelle strutture pubbliche, prevede anche l’informazione sui metodi contraccettivi e in questo modo, smentendo le cupe previsioni degli oppositori, ha permesso una riduzione degli aborti.
L’obiezione di coscienza fu accettata per riuscire a far approvare la legge, che era aspramente contrastata dalla Chiesa e dagli ambienti democristiani. Ma con il tempo il numero degli obiettori è diventato così alto che in molte strutture, soprattutto nel Sud e Centro Italia, non è possibile garantire il servizio. Ha fatto bene, dunque, l’ospedale San Camillo a bandire un concorso solo per medici non obiettori, perché proprio di “specialisti” si trattava in quel caso, visto che si richiedeva di ricoprire un incarico preciso per assicurare il rispetto della legge.
Naturalmente non meravigliano le reazioni della CEI e degli ambienti medici, che sono sempre reazioni maschili. Ma sono proprio gli uomini, in questo caso, a non avere diritto di giudicare e di condannare, perché non sanno nulla dell’impatto che una gravidanza, nel bene o nel male, ha su una donna; perché a loro non capiterà mai di restare “incinti” e di dover decidere se continuare o interrompere la gravidanza; perché, per quanto riguarda l’aborto, sono innocenti non per scelta, ma per natura. A loro si richiede, invece, di condividere la responsabilità del controllo delle nascite, di ascoltare le donne prima di parlare, di essere vicini alla donna nella scelta e nel corso della gravidanza che è, a tutti gli effetti, la prosecuzione su un solo corpo di un atto che ha avuto origine da due corpi.
E’ da augurarsi che l’esempio del San Camillo venga seguito da altri ospedali, perché a pagare la carenza del servizio saranno soprattutto le donne nelle condizioni più difficili: le meridionali, che possono contare su poche strutture pubbliche, le donne con minori risorse economiche, che non possono affrontare spostamenti e spese, le migranti, soprattutto se arrivate da poco e ancora all’oscuro delle leggi italiane e dei propri diritti.
Le donne vogliono avere gli uomini come compagni di cui fidarsi, non come padroni della loro vita e dei loro desideri, né come accusatori e giudici ostili; e solo con un responsabile coinvolgimento maschile l’aborto potrà essere eliminato.
(translation)
Objecting Medicos and the Problem of Abortion
Abortion has always been considered a matter concerning only the woman. The woman has always been left alone to decide it and alone to face it, she has always paid the consequences, often with her life, has always been accused and sentenced as the author of a crime. Men have always felt free, unfortunately, from any liability, as if they had not taken part in the conception, and they have always judged and condemned without listening to women.
Abortion is always a tragedy and, unlike the stupid and superficial accusations of the right-thinkings, no woman makes it lightly.
The 194 Act, strongly supported by the women's movement, was the first form of aid for a social drama and at the same time a guarantee for women's health. Moreover, since it is applied in public hospitals, it also provides information on contraceptive methods and in this process allowed a reduction of abortions, denying the gloomy predictions of opponents.
Conscientious objection was accepted just to push through the law, which was bitterly opposed by the Church and the Christian Democrats environments. But over time, the number of objectors has become so high that in many hospitals, especially in the South and Central Italy, it is impossible to guarantee the service. The San Camillo hospital was right in announcing a competition only for doctors who were not objectors, because in this case the hospital was looking for some "specialists", people holding a specific mandate to ensure the respect of the law.
Of course no wonder the reactions of the CEI and medical environments, which are always male reactions. But the men, in this case, have no right to judge and condemn, because they don’t know anything about the impact that a pregnancy, for better or for worse, has on a woman; because they do not ever likely to be "pregnant" and have to decide whether to continue or terminate the pregnancy; because, as regards abortion, they are innocent not by choice, but by nature. They are required, however, to share the responsibility of the birth control, to listen to women before speaking, to be close to woman in the choice and in the course of pregnancy that is, in effect, a continuation in one body of an act that originated from two.
It is to be hoped that the example of St. Camillo will be followed by other hospitals, because the service’s deficiency will be paid primarily by women in the most difficult conditions: the southern, which can rely on few public hospitals, women with fewer economic resources, who cannot afford travel and expenses, migrants, especially if arrived a short time ago and still unaware of the Italian laws and their own rights.
Women want men to be partners to trust in, not masters of their lives and their desires, nor accusers and hostile judges; and the abortion can be eliminated only with a responsible involvement of the male.