Mindanao martial law should be lifted – Coalizione Popolare per la Sovranità Alimentare (vedi la tra
Press Statement 30 May 2017
Mindanao martial law should be lifted – PCFS
The People's Coalition on Food Sovereignty (PCFS) condemns the declaration of martial law by Philippine Pres. Rodrigo Duterte in Mindano, the country's second biggest island.
As an international coalition of farmers, indigenous peoples and small-scale food producers fighting for food sovereignty, PCFS is calling on Duterte to immediately junk the proclamation and not to expand it to cover other regions of the Philippines and the entire country.
While the Duterte government attempts to justify the declaration of martial law in the entire Mindanao island on the basis of the armed actions of small groups of extremist Muslims, its Defense secretary Delfin Lorenzana has already stated that even revolutionary group New People's Army will be a target of the military's operations in the island.
History has shown that attempts to militarily defeat the NPA, especially under martial law, has resulted in widespread human-rights violations against communities and organizations accused of being supportive of the Communist-led armed group. It has also resulted in attacks against Moro organizations fighting for self-determination and liberation. It has meant more cases of extra-judicial killings, abductions, warrantless arrests, and militarization, hamletting and bombing of communities. It has meant greater leeway for the operations of monopoly-capitalists, including agrocorporations, in the Philippines.
The declaration of martial law therefore goes against Duterte's ongoing peace talks with the National Democratic Front of the Philippines, Moro Islamic Liberation Front, and Moro National Liberation Front. It goes against efforts to talk peace in order to address the socio-economic root causes of the armed rebellions in the country, especially in Mindanao. It means a return to the militarist mindset of trying to militarily quash armed rebellions instead of addressing their root causes in widespread poverty, hunger, landlessness and joblessness.
Furthermore, the declaration of martial law will further strengthen the pro-US, militarist and rightist elements in the Duterte government. It will further marginalize patriotic and progressive elements in the Duterte government. It therefore bodes ill for the patriotic and progressive measures being promised by Duterte. It will mean intensified attacks on food sovereignty activists in the Philippines and on struggles for food sovereignty.
Even commentators in the country say that the declaration is an overkill, as current powers of the military are enough to quell the armed actions of the Maute Group and Abu Sayyaf, groups seeking links with the international group Islamic State.
Even Duterte himself has previously stated that martial law is a “stupid” policy that did not improve the lives of Filipinos. During the Local Government Summit of the Autonomous Region in Muslim Mindanao held in Davao City last December 1, 2016, he said that the country’s experience with martial law did not benefit the people and that martial law can never be a solution to terrorism.
Now that he has changed his mind, however, it is only justifiable that he is held accountable for every human rights violation and other abuse that will result from his martial law declaration.
PCFS support all struggles of Filipino food sovereignty activists and the Filipino people against Duterte's declaration of martial law in Mindanao. We are calling on all food sovereignty activists and organizations around the world to take a stand against Duterte's martial law in Mindanao, for a just and lasting peace, and in the interest of food sovereignty activists in the Philippines and the Filipino people.###
Reference: Roy Anunciacion Global Coordinator People’s Coalition on Food Sovereignty Email: secretariat@foodsov.org, secretariat.foodsov@gmail.com Mobile: 0917-9327451
###
(traduzione di Luciano Seller)
-- Roy Anunciacion PCFS Secretariat Coordinator Tel: (+63 2) 927 7060 loc 202 Skype: roy.anunciacion Philippines office: 3rd Floor, IBON Center, 114 Timog Avenue, Quezon City, Philippines Kenya office: Kirichwa Road, Kilimani, Nairobi, Kenya Bolivia office: Calle Aspiazu 500, 8vo Piso, Zona Sopocachi, La Paz, Bolivia
La legge marziale a Mindanao dovrebbe essere revocata – PCFS.
Comunicato stampa del 30 maggio 2017
Roy Anunciacion PCFS Secretariat Coordinator Tel: (+63 2) 927 7060 loc 202 Skype: roy.anunciacion Philippines office: 3rd Floor, IBON Center, 114 Timog Avenue, Quezon City, Philippines Kenya office: Kirichwa Road, Kilimani, Nairobi, Kenya Bolivia office: Calle Aspiazu 500, 8vo Piso, Zona Sopocachi, La Paz, Bolivia
La Coalizione Popolare per la Sovranità Alimentare (PCFS) condanna la dichiarazione della legge marziale da parte del Presidente Rodrigo Duterte a Mindano, la seconda isola più grande del paese.
Come una coalizione internazionale di agricoltori, popoli indigeni e piccoli produttori di alimenti che combattono per la sovranità alimentare, il PCFS invita Duterte a buttare ai rifiuti immediatamente la proclamazione e non estenderla per coprire altre regioni delle Filippine e dell'intero paese.
Mentre il governo Duterte tenta di giustificare la dichiarazione della legge marziale in tutta l'isola di Mindanao sulla base delle azioni armate di piccoli gruppi di musulmani estremisti, il suo segretario alla Difesa Delfin Lorenzana ha già affermato che anche il gruppo rivoluzionario New People's Army (braccio armato del Partito Comunista, ndt) sarà un obiettivo delle operazioni militari nell'isola.
La storia ha dimostrato che i tentativi di sconfiggere militarmente il New People's Army, in particolare sotto la legge marziale, hanno portato a diffuse violazioni dei diritti umani contro le comunità e le organizzazioni accusate di sostenere questo gruppo armato orientato al comunismo. Hanno anche provocato attacchi contro organizzazioni del popolo Moro (etnia filippina di fede mussulmana, ndt) che combattono per l'autodeterminazione e la liberazione. Hanno significato più casi di esecuzioni extragiudiziali, rapimenti, arresti senza garanzia, militarizzazione, aggressione e bombardamento delle comunità. Hanno comportato un maggiore margine di manovra per i monopoli, comprese le compagnie agroalimentari, nelle Filippine.
La dichiarazione della legge marziale, pertanto, va contro i negoziati di pace di Duterte con il National Democratic Front of the Philippines, con il Moro Islamic Liberation Front e con il Moro National Liberation Front, va contro l'impegno ad affrontare le cause socioeconomiche delle ribellioni armate del paese, specialmente a Mindanao.
Significa un ritorno alla mentalità militarista di cercare di vincere militarmente le ribellioni armate anziché affrontare le lora cause nella diffusa povertà, nella fame, nell'inquinamento e nella disoccupazione. Inoltre, la dichiarazione della legge marziale rafforzerà ulteriormente gli elementi pro-USA, militaristici e giustizialisti del governo di Duterte. Saranno ulteriormente marginalizzati gli elementi patriottici e progressisti nel governo di Duterte. Essa perciò è contro le misure patriottiche e progressiste promesse da Duterte. Significa intensificare gli attacchi contro gli attivisti della sovranità alimentari nelle Filippine e contro le lotte per la sovranità alimentare.
Anche i commentatori del paese affermano che la dichiarazione è inutile, poiché l'esercito è sufficiente a frenare le azioni armate del gruppo Maute e Abu Sayyaf, gruppi che cercano collegamenti con lo Stato islamico internazionale.
Anche Duterte stesso ha dichiarato in precedenza che la legge marziale è una politica "stupida" che non ha migliorato la vita dei Filippini. Durante il vertice del governo locale della Regione autonoma musulmana di Mindanao tenutosi a Davao City lo scorso 1 dicembre 2016, ha affermato che l'esperienza del paese con la legge marziale non ha aiutato le persone e che la legge marziale non può mai essere una soluzione al terrorismo.
Ora che ha cambiato idea, tuttavia, è giusto che egli sia ritenuto responsabile per ogni violazione dei diritti umani e altri abusi derivanti dalla sua dichiarazione di legge marziale.
Il PCFS supporta tutte le lotte dei attivisti per la sovranità alimentare filippina e dei popoli filippini contro la dichiarazione di legge marziale di Duterte a Mindanao. Invitiamo tutti gli attivisti e le organizzazioni per la sovranità alimentare in tutto il mondo a prendere posizione contro la legge marziale di Duterte a Mindanao, per una pace giusta e duratura e nell'interesse degli attivisti della sovranità alimentare nelle Filippine e nei popoli filippini.
Reference:
Roy Anunciacion
Global Coordinator People’s Coalition on Food Sovereignty
Email: secretariat@foodsov.org,
secretariat.foodsov@gmail.com
Mobile: 0917-9327451
.