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STATEMENT| Attaining peace through active pursuit of justice and meaningful change

A joint statement on peace in the Philippines issued by the National Council of Churches in the Philippines (NCCP) and National Council of the Churches of Christ in the USA (NCCC-USA)

“And the seed whose fruit is justice is sown in peace by those who make peace” (James 3:18).

The National Council of Churches in the Philippines (NCCP) and National Council of the Churches of Christ in the USA (NCCC-USA), bound by our faith in Jesus Christ and our common witness for the fullness of life, reaffirm a shared commitment to support the formal peace talks between the Government of the Republic of the Philippines (GRP) and the National Democratic Front of the Philippines (NDFP).

We uphold peace as the hope of all people and the formal peace talks as a platform and venue for principled negotiations to strive toward the attainment of this peace. As a platform, the peace talks aim to define concerns, resolve the roots of the armed conflict, and forge what all parties long for – a just, durable and sustainable peace. As a venue, government and all stakeholders gather to negotiate and resolve both historical and contemporary outstanding issues.

As Councils of Churches, we hold firm that the negotiations between the two parties are not simply the silencing of guns through ceasefire or surrender. An active pursuit of justice and meaningful change for the majority of the people leads to a negotiated peace settlement that is truly transformative as it addresses the roots of the armed conflict – poverty, landlessness, inaccessibility to services and the inequitable distribution of resources. This also means instituting socio-economic and political reforms in the country.

As the road to peace is long and arduous, fraught with dangers, we believe that peace advocates must work hand-in-hand to accompany both parties in the difficult task to achieve a just and lasting peace in our lifetime. This is why the religious community in the Philippines has advocated the formal peace talks since the beginning.

We are saddened by the current setback in the negotiations. The fifth round of formal peace talks between the government under the administration of President Rodrigo Roa Duterte and the NDFP did not push through in Noordwijk, The Netherlands. We are troubled with the recent pronouncements by President Duterte that the government is abandoning the peace negotiations with the NDFP and will order the arrest of previously freed consultants. He also said that he is ready to sign the letter of termination of the peace talks. The possible scuttling of the peace talks may also spell the non-release of many political prisoners still languishing in various jails around the country, including Bishop Carlo Morales of the Iglesia Filipina Independiente and NDFP Peace Consultant Mr. Rommel Salinas who were arrested on trumped-up charges on May 11, 2017.

We urge the GRP and the NDFP to stay the course and continue the formal peace talks. Recent setbacks only further support our call for both parties to continue the conversations to pursue the negotiations. Great strides achieved in the last few months should be proof enough that talking to each other is the best way to clear matters.

We invite our sisters and brothers in the international community to join us in monitoring the peace process in the Philippines and join us in our call for both sides to respect and honor all obligations agreed upon previously.

We continue to encourage the United States of America to remove the Communist Party of the Philippines and New People’s Army, both members of the NDFP, from its list of foreign terrorist organizations and to openly support the peace negotiations in the Philippines.

The continuing Martial Law of the Philippine Government is worrisome, especially as no less than President Duterte himself has said that based on the past, Martial Law has brought the country nowhere. And though we support a campaign against the drug menace, we must insist on the rule of law rather than any of the controversial means that were raised by concerned states during the Universal Periodic Review on the Philippines by the United Nations Human Rights Council.

As the Philippines continues to face significant challenges, we are resolved to work hand-in-hand as peace advocates in supporting the GRP-NDFP Peace Talks. Our fervent prayers surround the Philippines, and all those who work for peace in this nation.

Rev. Rex Reyes, Jr. General Secretary National Council of Churches, Philippines

Jim Winkler President and General Secretary National Council of the Churches of Christ in the USA

DICHIARAZIONE | Raggiungere la pace attraverso la ricerca della giustizia e del cambiamento.

12 agosto 2017

(traduzione Luciano Seller)

Dichiarazione congiunta sulla pace nelle Filippine rilasciata dal Consiglio Nazionale delle Chiese nelle Filippine (NCCP) e dal Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti (NCCC-USA) “Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia”. (Giacomo 3:18). Il Consiglio Nazionale delle Chiese nelle Filippine (NCCP) e il Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti (NCCC-USA), legati dalla fede in Gesù Cristo e dalla comune testimonianza per la pienezza della vita, riaffermano un impegno condiviso. Sostengono i colloqui formali di pace tra il governo della Repubblica delle Filippine (GRP) e il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDFP).

Noi sosteniamo la pace come speranza di tutti e le trattative formali di pace come una piattaforma e un luogo di incontro per raggiungere questa pace.

Come una piattaforma, in quanto i colloqui di pace mirano a definire i problemi, a risolvere le radici del conflitto armato e a forgiare ciò che tutte le parti desiderano - una pace giusta, duratura e sostenibile.

Come luogo di incontro, in quanto il governo e tutte le parti interessate si riuniscono per negoziare e risolvere problemi sia storici che contemporanei.

Come Consigli delle Chiese, sosteniamo che i negoziati tra le due parti non sono semplicemente il silenziamento delle armi attraverso il cessate il fuoco o la resa. Una ricerca attiva della giustizia e di un cambiamento significativo per la maggioranza dei cittadini conduce ad un accordo di pace negoziato, che è veramente trasformativo in quanto affronta le radici del conflitto armato: povertà, mancanza di terra da coltivare, impossibilità di accedere ai servizi e distribuzione iniqua delle risorse. Ciò significa anche attuare riforme socioeconomiche e politiche nel paese.

Poichè la strada per la pace è lunga e difficile, piena di pericoli, crediamo che i sostenitori della pace debbano lavorare mano nella mano per accompagnare entrambe le parti nel compito difficile di ottenere una pace giusta e duratura. Ecco perché la comunità religiosa nelle Filippine ha sostenuto i colloqui formali di pace fin dall'inizio.

Siamo tristi per l'attuale battuta d'arresto nei negoziati. Il quinto ciclo di colloqui formali di pace tra il governo sotto l'amministrazione del presidente Rodrigo Roa Duterte e i National Democratic Front of Philippines (NDFP) non è avanzato a Noordwijk, Paesi Bassi. Siamo turbati dalle recenti dichiarazioni del presidente Duterte che il governo sta per abbandonare i negoziati di pace con l'NDFP e ordinerà l'arresto di negoziatori precedentemente liberati. Il presidente Duterte ha anche detto di essere pronto a firmare la lettera di fine dei colloqui di pace. La possibile fine dei colloqui di pace potrebbe anche implicare il non rilascio di molti prigionieri politici ancora languenti in diverse carceri in tutto il paese, tra cui il vescovo Carlo Morales dell'Iglesia Filipina Independiente e il negoziatore per la pace di NDFP, sig. Rommel Salinas, arrestati con falsi capi d'accusa il giorno 11 maggio 2017.

Chiediamo al Governo delle Filippine e all' NDFP di continuare i colloqui formali di pace. I recenti passi indietro rafforzano ulteriormente il nostro invito ad entrambe le parti a proseguire le conversazioni ed i negoziati. I grandi passi avanti degli ultimi mesi dovrebbero essere sufficienti a dimostrare che parlare gli uni agli altri è il modo migliore per risolvere le questioni.

Invitiamo le nostre sorelle e fratelli della comunità internazionale a unirsi a noi nel monitorare il processo di pace nelle Filippine e nella nostra richiesta ad entrambe le parti di rispettare e onorare tutti gli obblighi concordati in precedenza.

Continuiamo ad incoraggiare gli Stati Uniti d'America a togliere il Partito Comunista delle Filippine e il Nuovo Esercito del Popolo, entrambi membri dell' NDFP, dalla sua lista delle organizzazioni terroristiche straniere e a sostenere apertamente i negoziati di pace nelle Filippine. Il prolungamento della legge marziale da parte del governo filippino è preoccupante, soprattutto perché il presidente Duterte stesso ha affermato che, in base al passato, la legge marziale non ha portato il paese da nessuna parte. E se sosteniamo una campagna contro la minaccia della droga, dobbiamo insistere sullo Stato di diritto piuttosto che sui mezzi controversi che sono stati criticati durante la revisione periodica per le Filippine del Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite. Poiché le Filippine continuano a affrontare sfide significative, siamo decisi a lavorare mano nella mano come sostenitori della pace nell'appoggiare i colloqui di pace GRP-NDFP. Le nostre ferventi preghiere circondano le Filippine e tutti coloro che lavorano per la pace in questa nazione.

grazie

Rev. Rex Reyes, Jr. Segretario Generale Consiglio Nazionale delle Chiese, Filippine

Jim Winkler Presidente e Segretario Generale Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti

grazie

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